Guardia al Quirinale

Tutti a casa di ... Oscar

Tutto cominciò immediatamente dopo il giuramento solenne. Dopo l'exploit di marce e di comportamento marziale espresso dalla mitica 1° batteria, pensammo: "E' stato duro fare tutto questo addestramento formale, ma la cerimonia è stata un successo ed abbiamo finito con marce, tacchi a terra, teste alte ed inquadramenti", infatti ...

Infatti dopo pochi giorni comparsero fogli che parlavano di Capi Muta, Piantoni alla bandiera, Guardie e Plotoni di Scorta. Pensammo lì per lì ad un maldestro scherzo di qualche piantone frustrato ed invece, poco dopo, per gli infaticabili allievi arrivarono nuove fatiche. Prove di cambi della guardia, della sentinella e prove di sfilamento. Queste furono accolte di buon grado dalla batteria i cui più "fortunati" elementi sacrificarono preziose ore di libera uscita per raggiungere un livello di perfezione formale pari a quello espresso nel giuramento. Vennero poi i Carabinieri con i quali fu perfezionato il cambio solenne e che, come sempre accade, modificarono il modo di effettuare i cambi rispetto alle nostre prove. Gli allievi Cortecci, Malacrida, e Maurici rigraziarono....

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Ecco i nostri tre "eroi"

Finalmente giunse il fatidico sabato 8 luglio 1995, quando circa 60 AUC partirono alla volta della capitale per conquistare i cuori dei cittadini in cerca di foto ricordo e per stupirli con gli ormai celebri fianchi e fronti in movimento.

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Eccoci tutti in fila, Bandiera compresa

 

Scortati da due SHiP's (Sabaudian Highway Patrol), i due pullman ignorando ogni tipo di semaforo o divieto raggiunsero presto la capitale. Dopo una breve puntata alla caserma dei Granatieri di Sardegna, nella quale ci rendemmo conto che forse la mensa della S.A.C.A. era veramente la peggiore di tutto l'esercito, raggiungemmo il Palazzo del Quirinale. Ci preparammo velocemente e, preceduti dalla banda della marina ci incamminammo perfettamente schierati dalla Dataria su per la salita del palazzo.

Se dobbiamo essere onesti nel momento in cui intonarono la marcia "parata d'eroi" che ha suggellato tutte le nostre fatiche e tutti i nostri successi, il cuore accelerò nel petto di ognuno di noi. Effettuato il cambio all'interno del Palazzo con i due plotoni di VAM dell'Aeronautica (che non andarono male se non fosse stato per quelli che si sistemavano il cappello durante l'Attenti A ... e per quei tre o quattro fuori passo) entrammo nell'accogliente posto di guardia.

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La guardia esce dal Quirinale

 

In questo luogo la vita per i 29 del plotone di guardia passò veloce e spensierata tra i servizi di piantone, cambi e tra merendine e dormitine (degno di nota il record dell'AUC Tognazzo: nessuno lo vide sveglio per più di quattro ore compresi pasti e servizi). Aiutarono a passare il tempo anche il poker, il tresette ed il film "007 dalla Russia con amore". Una cosa che colpì i piantoni ed alcuni ufficiali fu la particolarità di questo corpo di guardia. Ci avevano sempre insegnato, che poteva accedere ad un p. di g. solo il personale autorizzato, scritto sulla lista e se mostrante il tesserino di riconoscimento. Logicamente pensammo che le regole fossero molto rigide data l'importanza del luogo presidiato. Invece fu un continuo viavai di persone che non mostravano niente, entravano, mangiavano ed uscivano, soprattutto la domenica.

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Primo piano per i gloriosi AUC

 

Dopo una bella visita al palazzo, l'arrivo del plotone di scorta ed il ritrovamento dell'AUC Piliu momentaneamente scomparso, arrivò il momento di procedere al cambio solenne.

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La visita al nostro "Supremo Comandante" Oscar Luigi Scalfaro.

.....qualcuno svegli il nostro Capitano...!

Anche questa cerimonia pensiamo rimarrà a lungo nei nostri ricordi: l'uscita dal palazzo sotto le note della "nostra" marcia, lo schieramento, la gente che applaudiva, la perfetta operazione del trio Cortecci-Malacrida-Maurici, il mitico fianco in movimento "indovinato" da gran parte della scorta che non sentiva gli ordini del Capitano ed il deflusso furono eseguiti perfettamente da ciascuno di noi con grande soddisfazione di tutti.

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Cambio della guardia formale davanti al Quirinale

Il viaggio di ritorno fu poi contornato da gesti di euforia, tipo promessa di "48" da parte del S.Ten. Quattrociocchi e da lieti canti. Tra questi ve riportata la tanto perfetta quanto infausta esecuzione da parte degli allievi Malacrida e Montorsi di "Canzone per un'amica" di Guccini e Nomadi, meglio conosciuta come "Lunga e diritta correva la strada". Terminata l'esecuzione tra i fischi, gli improperi e gli scongiuri di tutti si sentì un tonfo tremendo causato dallo sfaldamento di un pneumatico dell'autobus che tornò alla SACA alla stupefacente media dei 12,38 km/h. Per questo fatto fu assegnato il soprannome di "G.T." cioè Gufi Tristi ai due sventurati cantanti.

Dalla guardia al Quirinale imparammo tante cose con le quali riempire il nostro bagaglio di esperienze AUC:

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AUC in garitta davanti al Quirinale